Formazione e addestramento

Nel panorama della sicurezza sul lavoro, spesso si tende a confondere o sovrapporre i concetti di formazione e addestramento. Tuttavia, la normativa italiana e la giurisprudenza sono chiare: si tratta di due obblighi distinti, entrambi fondamentali per la tutela dei lavoratori e la responsabilità del datore di lavoro. Comprendere questa differenza è essenziale per prevenire infortuni e sanzioni, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e conforme alla legge.

La cornice normativa: cosa dice il D.Lgs. 81/08

Il Decreto Legislativo 81/08, testo unico sulla sicurezza sul lavoro, stabilisce all’articolo 18 che il datore di lavoro deve garantire sia la formazione che l’addestramento dei lavoratori. L’articolo 2 definisce chiaramente i due concetti: la formazione è un processo educativo che trasferisce conoscenze e procedure utili alla prevenzione dei rischi, mentre l’addestramento è l’attività pratica che insegna l’uso corretto di attrezzature, dispositivi e procedure di lavoro.

Questa distinzione non è solo formale, ma sostanziale: la formazione fornisce le basi teoriche, l’addestramento consente di applicarle concretamente. La normativa prevede che entrambi siano obbligatori in caso di nuove assunzioni, cambi di mansione, introduzione di nuove attrezzature o tecnologie (art. 37 D.Lgs. 81/08).

Formazione: costruire la consapevolezza dei rischi

La formazione rappresenta il primo passo nella prevenzione degli infortuni. Si tratta di un’attività prevalentemente teorica, che mira a fornire ai lavoratori le conoscenze necessarie per riconoscere i rischi presenti nel proprio ambiente di lavoro e adottare comportamenti sicuri. La formazione deve essere svolta da docenti qualificati, seguendo i criteri stabiliti dalla normativa (D.I. 6 marzo 2013).

Non basta però una formazione generica: deve essere specifica per le mansioni svolte e aggiornata periodicamente. Solo così il lavoratore può acquisire una reale consapevolezza dei pericoli e delle misure di prevenzione.

Addestramento: imparare a fare in sicurezza

L’addestramento, invece, è un’attività pratica che permette al lavoratore di apprendere l’uso sicuro di macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione individuale. Non si tratta di semplici istruzioni verbali, ma di vere e proprie prove pratiche, spesso svolte sotto la supervisione di personale esperto.

Con la Legge 215/2021, l’addestramento è stato ulteriormente valorizzato: ora deve essere tracciato in un apposito registro, anche informatizzato, e documentato in modo preciso. Questo obbligo di tracciabilità è fondamentale per dimostrare, in caso di controlli o incidenti, che il datore di lavoro ha effettivamente adempiuto ai suoi doveri.

La giurisprudenza: formazione e addestramento non sono intercambiabili

Le sentenze della Corte di Cassazione hanno ribadito più volte che formazione e addestramento sono obblighi distinti e non possono sostituirsi l’uno all’altro. In una recente sentenza (Cassazione Penale, Sez. IV, 21 novembre 2024 n. 42623), la Corte ha sottolineato che non basta una formazione teorica per considerare un lavoratore adeguatamente preparato: se la mansione prevede l’uso di attrezzature pericolose, è indispensabile anche l’addestramento pratico.

Allo stesso modo, l’addestramento senza una formazione di base non è sufficiente. Solo la combinazione dei due momenti garantisce che il lavoratore sia davvero in grado di operare in sicurezza.

Le responsabilità del datore di lavoro

Il datore di lavoro ha l’obbligo legale di garantire sia la formazione che l’addestramento, senza possibilità di sostituzione tra i due. La mancata osservanza di questi obblighi può comportare gravi conseguenze, sia in termini di sanzioni amministrative che di responsabilità penale in caso di infortuni.

È fondamentale, quindi, che ogni azienda pianifichi percorsi formativi e di addestramento specifici, documentando ogni attività svolta e aggiornando regolarmente i lavoratori in base alle evoluzioni normative e tecnologiche.

Conclusione: due pilastri per una sicurezza reale

Formazione e addestramento sono i due pilastri su cui si fonda la sicurezza sul lavoro. Solo rispettando entrambi gli obblighi, in modo distinto e complementare, si può costruire un ambiente di lavoro realmente sicuro, riducendo i rischi di infortuni e le responsabilità per il datore di lavoro.

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