Mobility Manager – chi è e perché importante?
In seguito all’approvazione del Decreto Interministeriale 124/21, l’obbligo di nominare il Mobility manager si è esteso alle aziende con più di 100 dipendenti ubicate in città capoluogo di regione, in città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia o in Comuni con popolazione maggiore di 50.000 abitanti.
Inoltre con l’approvazione del Decreto Interministeriale 179/21 è stato introdotto l’obbligo di redigere il PSCL (Piano Spostamenti Casa Lavoro) con scadenza entro 180 giorni dall’approvazione del decreto stesso, ovvero entro il 24 Novembre 2021.
Dopo questa introduzione generale vediamo di chiarire i dubbi sul ruolo e sull’importanza del Mobility Manager e del PSCL.
Chi è e cosa fa il Mobilty Manager?
Il Mobility Manager ha l’obiettivo di creare il Piano spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), uno strumento di razionalizzazione degli spostamenti del personale realizzato attraverso l’analisi, lo sviluppo e la verifica di una serie di aspetti. Il piano ha quindi la finalità di migliorare la raggiungibilità dei luoghi di lavoro e di ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti. Questo fa si che venga ridotto l’utilizzo dell’uso dell’auto privata portando benefici al traffico, all’impatto ambientale e al benessere dei dipendenti e degli abitanti dei centri popolati.
Il piano, in sostanza, oltre a portare i già citati benefici avrà l’obiettivo di ridurre il momento del commuting, ovvero il momento in cui si è bloccati nel traffico, il quale suscita effetti negativi sul benessere psicologico dei lavoratori.
Per stilare il PSCL, che deve per legge deve essere introdotto ogni anno il 31 dicembre, il Mobility Manager deve effettuare delle analisi dell’accessibilità dei luoghi di lavoro con diversi strumenti come questionari e tool di geocoding. Tutte queste informazioni poi andranno a creare il database della mobilità aziendale, che farà da base al progetto finale. Il professionista quindi dovrà avere un’immagine completa delle problematiche connesse al territorio e al posizionamento degli luoghi di lavoro. In questo quadro completo bisognerà tener conto non solo del personale dipendente ma anche di fornitori e visitatori esterni.
Che competenze deve avere il Mobility Manager?
Il Mobility manager non è un tecnico bensì un grande comunicatore con una spiccata propensione all’analisi. Per svolgere al meglio il suo lavoro deve avere forti capacità relazionali, di analisi e un profonda conoscenza del territorio dove opera l’azienda.
Per diventare Manger della mobilità non serve una laurea ma con un corso di formazione specifico si possono ottenere tutte le competenze e conoscenze adatte.
Conclusioni
Ora che la figura del Mobility Manager è diventata obbligatoria per le aziende che superano i 100 dipendenti è bene prendere coscienza del ruolo di questo professionista e di non sottovalutarne l’importanza.
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