Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è una figura fondamentale in azienda. Il RSPP si occupa per riguarda l’individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure di sicurezza nell’ambiente di lavoro.
Vediamo meglio tutti gli aspetti che bisogna sapere.

Chi è?

Il RSPP deve essere nominato dal datore di lavoro o può essere esso stesso a seconda delle dimensioni e del settore dell’azienda. Inoltre, il Responsabile in alcuni casi può essere affiancato da altri soggetti come gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP). Gli ASPP a loro volta devono avere delle caratteristiche tecniche specifiche per poter svolgere il ruolo.

In alcune aziende, come già accennato, la figura del responsabile coincide con il datore di lavoro, previa formazione, nelle aziende:

• Agricole: con massimo 10 dipendenti.
• Ittiche: con massimo 20 dipendenti.
• Artigiane o Industriali: con massimo 30 lavoratori
• Altri settori: con massimo 200 dipendenti.

Quali sono i compiti del RSPP?

Il Responsabile costituisce il riferimento, per il datore di lavoro, per la valutazione, programmazione e la consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Durante la valutazione dei rischi, questa figura, deve tener conto della sicurezza e prevenzione di tutti i dipendenti all’interno dell’azienda.

I principali compiti secondo l’articolo 33 del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro sono:

• Individuazione i fattori di rischio, valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro.
• Elaborazione, per quanto di competenza, delle misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure.
• Elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività aziendali.
• Propone i programmi di informazione e formazione dei lavoratori.
• Visita agli ambienti di lavoro.
• Consulenza in materia di tutela della salute e sicurezza e partecipazione alla riunione periodica.

Inoltre, il RSPP partecipa alla redazione dei diversi documenti in materia.

Quando aggiornare la formazione?

L’aggiornamento al corso di formazione RSPP deve essere fatto ogni 5 anni, con un corsi di aggiornamento specifici impostati secondo modalità analoghe, con l’obiettivo di rinnovare le competenze e le conoscenze del soggetto in tutti i campi di riferimento alla sicurezza in azienda. La durata varia a seconda del livello di rischio aziendale:

• 6 ore per il Rischio Basso;
• 10 ore per il Rischio Medio;
• 14 ore per il Rischio Alto;

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Quanto costa il servizio di un RSPP?

La legge lascia libera scelta alle aziende sulla definizione del budget, ma certamente le azione intraprese da questa figura richiedono un impegno economico.
Le attività per le quali il datore dovrebbe sempre prevedere un budget sono:

• Individuazione dei fattori di rischio, valutazione rischi e individuazione delle misure di sicurezza degli ambienti lavorativi: questa mansione richiede del tempo, con dei rilievi strumentali e di tecnici a supporto del SPP
• Elaborazione delle misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure.
• Elaborazione delle procedure di sicurezza per le diverse attività aziendali.

Altri compiti, invece, a cui non è necessario destinare un budget sono:

• La partecipazione alle riunioni periodiche e alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
• Fornire le informazioni ai lavoratori.

Quali sono i vantaggi di avere un consulente RSPP esterno?

Affidare l’incarico di RSPP a dei consulenti esterni permette di mantenersi sempre in linea con i cambiamenti normativi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I vantaggi veri e propri sono:

• Avere al proprio fianco un team di esperti costantemente aggiornato in materia;
• Arricchire il know-how specifico migliorando eventuali lacune gestionali.
• Delegare parte delle responsabilità dettate dalla normativa, rilassando il management interno.
• Evitare le sanzioni o gli onerosi costi fissi generati dal ramo aziendale interno, gestendo i soli costi variabili, in funzione della complessità aziendale.
• Mettere preventivamente a budget gli investimenti necessari, riducendo spese non necessarie.

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• Infortunio sul lavoro: Quanto viene pagato il lavoratore?
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