Negli ultimi due anni e mezzo, ovvero dallo scoppio della situazione pandemica globale, se si può trovare un effetto positivo è sicuramente la nascita di una consapevolezza maggiore riguardo la salute psicologica sul lavoro dei dipendenti. In questo articolo si va quindi ad analizzare il ruolo e il compito del RSPP e si vuol capire se questa figura è abbastanza per mantenere una situazione salutare per i lavoratori.

Salute Psicologica sul lavoro - RSPP non è abbastanza!

La Salute Psicologica sul lavoro – Bisogna far cultura

Questo articolo ovviamente non ha l’obiettivo di sminuire l’importanza della figura del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) o di qualsiasi altro attore, anche perché noi stessi siamo RSPP esterni per numerose aziende. Quando si parla di Sicurezza e Salute sul lavoro si pensa sempre al salute fisica dei lavoratori e poche volte si va a guardare il benessere mentale dei dipendenti. Per questo motivo bisogna riuscire diffondere una cultura della sicurezza che ha bisogno della collaborazione di tutte le persone in azienda, con particolare riferimento al RSPP, al Datore di Lavoro e al RLS che devono operare come apripista.

Mantenere il Benessere Psicologico è compito del RSPP?

La figura del RSPP è spesso identificata come il garante operativo della sola salute fisica dei lavoratori e non di quella psicologica e sociale. Infatti, con l’aumento dello Smart Working uno dei rischi che si è evidenziato riguarda lo Stress Lavoro Correlato. Per quanto la valutazione di quest’ultimo è consigliato rivolgersi a consulenti esterni, in quanto, nelle valutazioni “in casa” vengono commessi frequenti errori nel processo valutativo con la conseguenza di un’errata identificazione dei rischi e dei potenziali pericoli psicologici per i lavoratori.

Salute Psicologica sul lavoro – Quali sono le possibili soluzioni?

Il Benessere psicologico nel lavoro è un macro argomento che ha bisogno di ulteriori approfondimenti e ridurlo alla sola valutazione dello Stress sul lavoro equivale a sottostimare il problema.

In alcuni casi degli RLS di un istituto scolastico hanno istituito uno sportello di ascolto psicologico per rispondere alle numerose difficoltà dichiarate dal corpo docenti e collaboratori. In questo caso, la Psicologa non ha avuto un attimo di tempo libero a causa dell’elevata adesione al servizio da parte dei lavoratori.

Detto ciò, questo esempio significa che bisogna affiancare uno psicologo al RSPP? Ovviamente potrebbe essere una buona soluzione ma non è per forza necessaria. Infatti delle esperienze di altre aziende suggeriscono come la possibilità di avere uno sportello di ascolto non abbia rilevato lo stesso successo dell’esempio precedente.

Quindi non esiste una regola “di default” per riuscire a colmare le difficoltà psicologiche dei lavori in quanto ogni situazione lavorativa è diversa e ha bisogno di una risposta personalizzata. Una possibile idea è quella di individuare una figura all’interno dell’azienda, nel caso ci si può affidare anche ad una persona esterna, che non solo si occupi di preservare la salute dei lavoratori in tutte le sue forme, ma che si impegni anche nel migliorarla.

Perché migliorare la Salute Psicologica? Quali sono i benefici?

Per rispondere utilizziamo un esempio. Nella capitale islandese Reykjavík il comune ha portato avanti avanti un esperimento quadriennale che ha coinvolto circa 2500 dipendenti, che a turno dal 2015 al 2019 hanno potuto sperimentare una settimana lavorativa effettiva di 4 giorni, riducendo anche le ore effettive di lavoro dalle canoniche 40 a una quantità che oscilla tra le 35 e le 36.

Si è arrivati, a parità di stipendio e di mansioni, addirittura a incrementare la produttività, com’è stato dimostrato dagli studi locali. A livello psicologico i vantaggi sembrano essere stati molto grandi: minor livello di stress e maggiore capacità di concentrazione nelle ore effettivamente dedicate al lavoro.

Alcune idee

I benefici possono essere molti altri, tutti che vanno a migliorare il benessere dei lavoratori, che talvolta significa anche solo andare incontro alle loro esigenze senza far venire meno la forza lavoro. Tra le tante possibilità vi sono: maggiore libertà nella gestione del tempo e dell’organizzazione del lavoro, nidi convenzionati per lavoratori neogenitori, sale gioco-ristoro durante le pause lavorative, “giochi” aziendali che permettano di vincere giornate di lavoro a casa, organizzazione di giornate per promuovere la coesione e il teamwork attraverso lo sport o in mezzo alla natura.

Conclusioni

Speriamo di essere riusciti a veicolare quanto è importante e necessario un cambio di mentalità e di promuovere una Cultura sulla Salute nuova. Ma qual è la figura più indicata per occuparsi di questo? Il compito potrebbe spettare al RSPP così come al Responsabile delle Risorse Umane o al RLS. La figura più adatta però non è definibile dal solo ruolo bensì è la sensibilità e l’empatia che permettono di migliorare la salute psicologica sul lavoro considerando il lavoratore prima di tutto come un essere umano.

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    Consulteam - Consulnews - Consulenza sulla sicurezza e salute sul lavoro